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L’inflazione si ritira, alimentando le scommesse sui primi tagli dei tassi da parte della Fed

I policymaker della Federal Reserve si stanno preparando a dare il via al nuovo anno con prove convincenti del fatto che la loro recente campagna di rialzo dei tassi di interesse ha frenato con successo l’inflazione negli Stati Uniti. Dati recenti mostrano che l’inflazione è ora pari o inferiore all’obiettivo desiderato del 2%, un traguardo significativo che supporta la decisione della Fed. Questo sviluppo ha raccolto ottimismo tra i trader, portandoli a scommettere su future riduzioni dei costi di finanziamento da parte della Fed.

L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE) è diminuito dello 0,1% a novembre rispetto a ottobre, segnando il primo calo da aprile 2020. Di conseguenza, i contratti future legati al tasso di riferimento della Fed vengono prezzati in un intervallo di tassi di riferimento compreso tra il 3,5% e il 3,5%. 3,75% entro fine anno, 1,75 punti percentuali in meno rispetto al livello attuale.

Pur celebrando i dati sull’inflazione più favorevoli, è importante riconoscere le potenziali turbolenze nei dati sull’inflazione del primo trimestre. I funzionari della Fed probabilmente vorranno superare questa turbolenza prima di spostare con decisione la loro attenzione sui tagli dei tassi. Omair Sharif di Inflation Insights ha spiegato: “I dati sull’inflazione del primo trimestre potrebbero presentare alcune sfide, che i funzionari della Fed vorranno affrontare prima di impegnarsi completamente nei tagli dei tassi”.

Si profila un dibattito sulla tempistica dei tagli dei tassi in un contesto di inflazione in ripresa

Nell’ultimo mese, la Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso di riferimento entro un range compreso tra il 5,25% e il 5,50%. Le ultime dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell hanno accennato a una potenziale pausa nella campagna di rialzo dei tassi e hanno acceso le discussioni sulla tempistica ottimale per i tagli dei tassi. Dopo che i dati di venerdì hanno riaffermato la ripresa dell’inflazione, gli esperti suggeriscono di accelerare le discussioni sui tagli dei tassi per garantire che la politica di inasprimento non ostacoli inavvertitamente il raffreddamento del mercato del lavoro, portando potenzialmente a una recessione economica.

Diane Swonk di KPMG Economics ha sottolineato che tra i funzionari della Fed prevale la cautela, poiché rimangono riluttanti ad attuare rapidamente tagli dei tassi. Temono di annullare i progressi compiuti nella lotta all’inflazione. Pertanto, è necessario raggiungere un delicato equilibrio per evitare di far deragliare la lotta contro l’inflazione, duramente conquistata, affrontando al tempo stesso la necessità di stimoli economici.


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