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Raggiungere massimi: l’S&P 500 si avvicina al record mentre il sentiment dei gestori di fondi globali migliora

I gestori di fondi globali esprimono ottimismo

In linea con la performance positiva del mercato, l’ultimo sondaggio della Bank of America rivela che il sentiment tra i gestori di fondi globali è il più forte da gennaio 2022. Questo rinnovato ottimismo è evidente nei grafici seguenti, che descrivono l’aumento del sentimento.

Nonostante il miglioramento del sentiment, l’indicatore si attesta attualmente a 3,4, in aumento rispetto al 2,5 di novembre, indicando ancora un sentiment alquanto ribassista su una scala da 10 punti. Tuttavia, vale la pena notare che questa cifra rappresenta una ripresa significativa rispetto ai minimi toccati all’inizio dell’anno, in gran parte accelerata dal crollo della Silicon Valley Bank.

I livelli di liquidità hanno toccato il minimo di due anni

Un componente della misura del sentiment della Bank of America sono i livelli di liquidità. L’indagine mostra che i livelli di liquidità sono scesi al minimo di due anni del 4,5%, in calo rispetto al 4,7% di novembre e al 5,3% di ottobre. Questo calo suggerisce una crescente volontà da parte dei gestori di fondi di allocare capitale nei mercati, riflettendo il loro spostamento verso un atteggiamento più rialzista.

Per quanto riguarda la Federal Reserve, il 91% dei manager partecipanti al sondaggio ritiene che i rialzi dei tassi di interesse siano giunti al termine, mentre l’89% prevede un calo dei tassi. Ciò è in linea con la visione prevalente del mercato riguardo alla politica monetaria della Fed.

Secondo gli analisti, l’indicatore Bull & Bear di BofA, una misura contraria del sentiment del mercato, rimane a un valore neutrale di 4,5 a dicembre. Una lettura neutrale implica un equilibrio tra sentimenti rialzisti e ribassisti tra gli investitori.

L’indagine evidenzia che il 50% netto degli investitori prevede una crescita globale più debole. Tuttavia, oltre il 70% degli intervistati è ottimista riguardo ad uno scenario economico “soft” o “no landing”, indicando un cauto ottimismo. Inoltre, l’ottimismo riguardo all’utile per azione è al livello più alto da febbraio 2022.

L’indagine fa luce anche sui rischi percepiti nel mercato. Secondo il 32% degli investitori, il “rischio finale” più grande è un potenziale “atterraggio duro” per l’economia. L’elevata inflazione, che costringe le banche centrali a mantenere elevati i tassi di interesse, è una preoccupazione per il 27% degli investitori. Inoltre, il 17% ha citato come fattore di rischio il potenziale aumento delle turbolenze geopolitiche.

L’indagine, condotta tra l’8 e il 14 dicembre, ha raccolto le risposte di 254 partecipanti che supervisionano 691 miliardi di dollari di asset in gestione. Di questi partecipanti, 219 con 611 miliardi di dollari di AUM hanno fornito risposte a domande globali, mentre 140 con 310 miliardi di dollari di AUM hanno risposto a domande regionali.


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