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Nizza, Francia: alla guida della rivoluzione globale nell’applicazione della legge basata sull’intelligenza artificiale

Il potere dell’intelligenza artificiale nella sorveglianza

Con un’incredibile distribuzione di 4.200 telecamere negli spazi pubblici, ovvero una ogni 81 residenti, Nizza ha creato una rete sofisticata. Queste telecamere sono collegate a un centro di comando basato sull’intelligenza artificiale in grado di rilevare non solo infrazioni minori, come parcheggi illegali o accesso non autorizzato ai parchi pubblici, ma anche attività potenzialmente sospette come l’ingresso non autorizzato negli edifici scolastici.

Recentemente, Nizza ha testato un sistema sulla sua iconica Promenade des Anglais che utilizza algoritmi per segnalare movimenti irregolari di veicoli e pedoni in tempo reale. Questo sistema avrebbe potuto accelerare la cattura dell’aggressore responsabile di aver guidato un camion da 19 tonnellate in mezzo alla folla, provocando la morte di 86 persone e centinaia di feriti.

Combattere il fuoco con il fuoco

Christian Estrosi, sindaco di Nizza, sottolinea la necessità di lottare contro coloro che hanno dichiarato guerra alla società. Nizza non è la sola ad abbracciare l’intelligenza artificiale per scopi di sicurezza. La Francia, nel suo insieme, si sta preparando a implementare una vasta videosorveglianza algoritmica in preparazione ad ospitare le Olimpiadi del 2024. La tecnologia presa in considerazione è in grado di rilevare movimenti improvvisi della folla, identificare oggetti abbandonati e persino individuare qualcuno steso a terra, prevenendo potenzialmente attacchi come l’attentato del 1996 alle Olimpiadi estive di Atlanta.

Tuttavia, l’adozione di questo approccio di polizia futuristico, secondo alcuni orwelliano, sta incontrando resistenza in una regione che cerca di guidare la regolamentazione dell’IA preservando al contempo i diritti alla privacy digitale.

Prospettive contrastanti sulla sorveglianza basata sull’intelligenza artificiale

Mentre i governi di tutto il mondo cercano di utilizzare l’intelligenza artificiale per scopi di sicurezza, crescono le preoccupazioni sulla privacy e sui diritti individuali. I critici sostengono che una sorveglianza così estesa pone i cittadini sotto costante osservazione da parte dell’intelligenza artificiale. Félix Tréguer, cofondatore del gruppo francese per i diritti civili digitali La Quadrature du Net, mette in guardia dai pericoli di questo occhio che tutto vede.

Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno già utilizzato le capacità dell’intelligenza artificiale nelle forze dell’ordine. La tecnologia di riconoscimento facciale è stata utilizzata per identificare le persone coinvolte in attività criminali, come il sistema di intelligenza artificiale Clearview utilizzato per identificare i rivoltosi durante l’attacco al Campidoglio degli Stati Uniti nel gennaio 2021.

Nell’Europa continentale, Venezia ha implementato sistemi di sorveglianza basati sull’intelligenza artificiale per monitorare i movimenti delle barche, il comportamento della folla e rilevare potenziali minacce. Inoltre, l’intelligenza artificiale è stata utilizzata dalla polizia di Venezia per analizzare filmati e individuare sospetti coinvolti in incidenti criminali.

Un equilibrio tra privacy e sicurezza

Sebbene l’Unione Europea sia nota per le sue rigide normative sulla privacy, sta anche percorrendo una linea sottile tra il controllo dei social media e la soddisfazione delle esigenze di sicurezza. I paesi europei sono determinati a portare avanti l’applicazione della legge basata sull’intelligenza artificiale rispettando al tempo stesso le norme sui dati biometrici e sul riconoscimento facciale.

La Germania, ad esempio, ha testato un algoritmo di intelligenza artificiale in aree ad alto tasso di criminalità che rileva e avvisa la polizia di vari comportamenti, come l’aggressione o la fuga. Tuttavia, sorgono preoccupazioni sull’autocoscienza e sul monitoraggio intrusivo.

Il futuro dell’intelligenza artificiale nelle forze dell’ordine

Nonostante i dibattiti e le sfide affrontate, la sorveglianza basata sull’intelligenza artificiale continua ad espandersi. Nice riferisce che circa il 18% dei casi di polizia sono stati risolti con l’aiuto delle loro fotocamere intelligenti. Il sindaco Estrosi ritiene che la tecnologia di riconoscimento facciale sia essenziale per la sicurezza della città, mentre i critici sostengono norme più severe per proteggere le libertà individuali.

Mentre il mondo è alle prese con il delicato equilibrio tra privacy e sicurezza, l’impiego dell’intelligenza artificiale nelle forze dell’ordine rimane un esperimento in corso, con ogni società che cerca di trovare la propria strada da seguire.

Hanno contribuito a questo rapporto Virgile Demoustier a Parigi, Kate Brady a Berlino e Stefano Pitrelli a Roma.


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