cunews-chicago-fed-president-goolsbee-fed-s-inflation-fight-not-over-yet

Goolsbee, presidente della Fed di Chicago: la lotta contro l’inflazione della Fed non è ancora finita

Sforzi di controllo dell’inflazione

Lo scorso anno la Fed ha iniziato ad aumentare considerevolmente i tassi di interesse per combattere l’inflazione, che ha raggiunto il picco del 9,1% nel giugno 2022, il livello più alto degli ultimi quattro decenni. A novembre l’inflazione era scesa al 3,1%, ancora ben al di sopra dell’obiettivo della Fed del 2%. Goolsbee ha messo in guardia dal dichiarare prematuramente la vittoria, affermando che sebbene siano stati compiuti progressi nel 2023, erano necessari più dati prima di festeggiare. In particolare, storicamente, le grandi recessioni hanno accompagnato sforzi sostanziali per ridurre l’inflazione da parte delle banche centrali a livello globale.

Goolsbee ha comunicato che, sebbene il 2023 appaia promettente in termini di riduzione significativa dell’inflazione senza un aumento sostanziale della disoccupazione, è fondamentale ricordare che l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo. Pertanto, contare i polli prima di stabilire un percorso chiaro per raggiungere l’obiettivo sarebbe un’esagerazione.

Preoccupazioni e minacce esterne

Goolsbee ha riconosciuto diverse preoccupazioni, tra cui un aumento del 12% su base annua del numero dei senzatetto, nonché l’aumento delle inadempienze sui debiti delle carte di credito, sui prestiti automobilistici e sui prestiti alle piccole imprese. Ha sottolineato che l’aumento dei prezzi del petrolio, una recrudescenza delle guerre, un collasso in Cina, una grave stretta creditizia negli Stati Uniti o il deterioramento del settore bancario potrebbero manifestarsi come minacce esterne significative o problemi di shock dell’offerta per l’economia. La storia ha dimostrato che in passato gli atterraggi morbidi e più facili sono stati ostacolati da tali shock esterni.

Proiezioni economiche della Fed

Durante il recente incontro politico, le proiezioni economiche della Fed hanno dimostrato che la maggior parte dei funzionari prevede che i tassi di interesse scenderanno al 4,6% entro la fine del 2024. Ciò suggerisce la possibilità di tagli dei tassi di almeno tre quarti di punto il prossimo anno, con nessun funzionario indica aspettative di aumenti dei tassi nel prossimo anno. La dichiarazione del FOMC ha evidenziato che, sebbene l’inflazione si sia attenuata nell’ultimo anno, rimane elevata. La Fed monitorerà l’economia per determinare se saranno necessari ulteriori rialzi dei tassi.

In una conferenza stampa successiva all’incontro, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha spiegato che l’inclusione della parola “qualsiasi” nella dichiarazione riconosce la probabilità che l’attuale ciclo dei tassi abbia raggiunto o sia vicino al suo picco.


Pubblicato

in

,

da

Tag: