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I negoziati sul clima alla COP28 cercano di determinare il destino dei combustibili fossili

La Presidenza della COP28 punta a un risultato “storico”

La presidenza della COP28, guidata dal direttore generale Majid Al Suwaidi, mirava a un risultato “storico” che includesse una menzione dei combustibili fossili nell’accordo finale. Tuttavia, spetta in ultima analisi ai paesi partecipanti raggiungere un consenso. Addetti ai lavori che hanno familiarità con le discussioni hanno rivelato che il presidente della COP28, Sultan Ahmed Al Jaber, ha subito pressioni da parte dell’Arabia Saudita, leader de facto del gruppo OPEC, affinché escludesse qualsiasi riferimento ai combustibili fossili. Al momento non c’è stata alcuna risposta da parte del governo dell’Arabia Saudita in merito.

In una lettera datata 6 dicembre, il segretario generale dell’OPEC Haitham Al Ghais ha esortato i membri e gli alleati a respingere qualsiasi accordo COP28 che prenda di mira i combustibili fossili. Mentre l’Arabia Saudita è stata l’oppositore più esplicito del linguaggio anti-combustibili fossili nel testo, anche altri membri dell’OPEC e dell’OPEC+, tra cui Iran, Iraq e Russia, si sono opposti a un accordo sull’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Questa mancanza di ambizione preoccupa il ministro danese per il clima Dan Jorgensen, che ha sottolineato la necessità di azioni più coraggiose.

Preoccupazioni di varie nazioni e posizione dell’Africa

Australia, Canada, Cile, Norvegia e molti altri paesi hanno criticato la bozza di accordo perché troppo debole. Diverse nazioni africane hanno sottolineato che qualsiasi accordo deve richiedere ai paesi ricchi, che storicamente sono stati i principali produttori e utilizzatori di combustibili fossili, di aprire la strada alla loro graduale eliminazione. Collins Nzovu, ministro della Green Economy per lo Zambia e presidente del gruppo africano dei paesi partecipanti ai colloqui sul clima delle Nazioni Unite, ha affermato che la transizione dovrebbe basarsi su percorsi differenziati per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette e ridurre gradualmente l’uso di combustibili fossili. Nzovu ha inoltre sottolineato il diritto dell’Africa a sfruttare le proprie risorse naturali in modo sostenibile.

Resta incerto se la Cina, il più grande produttore di gas serra al mondo, abbia sostenuto la bozza di accordo di lunedì. Xie Zhenhua, veterano inviato cinese per il cambiamento climatico, ha affermato che si stanno facendo progressi nei negoziati.


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