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Il rally di Babbo Natale spinge l’S&P 500, il pivot accomodante della Fed incoraggia l’ottimismo

Ottimismo guidato dai segnali della Fed e da un’inflazione moderata

I dati dello Stock Trader’s Almanac risalenti al 1969 indicano che, in media, l’S&P 500 ha guadagnato l’1,3% durante gli ultimi cinque giorni di dicembre e i primi due giorni di gennaio. I guadagni durante questo periodo sono stati attribuiti a vari fattori, che vanno dagli acquisti di fine anno successivi alle vendite legate alle tasse all’ottimismo generale associato alle festività natalizie.

Quest’anno l’ottimismo è particolarmente elevato a causa del sorprendente annuncio della Federal Reserve all’inizio di dicembre. La banca centrale ha segnalato che il suo storico inasprimento della politica monetaria è probabilmente terminato e ha previsto tagli dei tassi nel 2024, date le indicazioni di una continua moderazione dell’inflazione. I dati recenti supportano questa tendenza, con l’indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE) che ha mostrato un ulteriore rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti a novembre, scendendo al di sotto del 3%.

“Si continuerà a parlare di una svolta accomodante da parte della Fed”, afferma Angelo Kourkafas, senior investment strategist presso Edward Jones. Secondo un rapporto di BofA Global Research, nell’ultima settimana i clienti della Bank of America hanno acquistato 6,4 miliardi di dollari netti di azioni statunitensi, segnando il più grande afflusso netto settimanale dall’ottobre 2022.

Domanda degli investitori al dettaglio e raccomandazioni da parte delle società di ricerca

Vanda Research rileva un “forte aumento” dell’attività di acquisto tra gli investitori al dettaglio nelle ultime quattro-sei settimane. L’azienda spiega che gli individui hanno reindirizzato i loro acquisti verso titoli più rischiosi dopo aver perseguito in modo aggressivo rendimenti più elevati negli ultimi mesi. Inoltre, Ned Davis Research consiglia agli investitori di allocare un ulteriore 5% dalla liquidità alle azioni sulla base di indicatori che misurano l’ampiezza del mercato azionario, portando la propria allocazione azionaria fino al suo importo massimo nei modelli di portafoglio.

Tuttavia, è importante notare che si prevede che i volumi degli scambi saranno ridotti per il resto dell’anno poiché molti investitori si prendono delle pause per le vacanze. Ciò lascia i titoli azionari particolarmente sensibili a notizie inaspettate o grandi operazioni, come dimostrato all’inizio di questa settimana quando l’indice S&P 500 è sceso inaspettatamente e ha chiuso in ribasso dell’1,5% mercoledì. I partecipanti al mercato attribuiscono questo movimento a fattori quali volumi bassi, attività nelle opzioni zero-day e operazioni da parte di investitori istituzionali, dopo un lungo periodo di guadagni del mercato azionario.

Guardando al futuro, Kevin Mahn, presidente e chief investment officer di Hennion & Walsh Asset Management, suggerisce che gli investitori che hanno investito pesantemente in liquidità potrebbero cercare di entrare nel mercato la prossima settimana per il timore di perdere il rally azionario in corso, comunemente indicato come “FOMO”. Mahn esprime un punto di vista cauto, affermando: “Penso che i mercati siano andati un po’ troppo avanti rispetto a se stessi, vista l’entità del rally finora.”


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