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Il dollaro si rafforza tra le persone in cerca di sicurezza mentre l’inflazione nel Regno Unito crolla

La sterlina crolla a seguito del calo inaspettato dell’inflazione britannica

Il dollaro ha riguadagnato terreno giovedì dopo che il forte rally delle azioni statunitensi si è interrotto bruscamente, spingendo gli investitori a cercare sicurezza. Inoltre, la sterlina ha subito un duro colpo a causa del calo inaspettato dell’inflazione britannica. Questo calo dell’inflazione ha fatto crollare la sterlina, che ha registrato il calo più marcato in due mesi e ha raggiunto il minimo degli ultimi due anni in ottobre con un tasso annuo del 3,9%. La valuta è scesa dello 0,7% a 1,2638 dollari.

L’analista Marios Hadjikyriacos del brokerage XM ha commentato che i dati indicano una perdita di slancio inflazionistico nel Regno Unito, che potrebbe portare la Banca d’Inghilterra a unirsi al ciclo globale di taglio dei tassi nel prossimo anno. I trader hanno reagito a questa notizia precipitandosi a scontare i tagli dei tassi previsti entro maggio.

Inoltre, le forti vendite durante l’ultima ora di scambi azionari a Wall Street hanno aumentato l’avversione al rischio nei mercati, facendo salire il biglietto verde dai minimi precedenti. Di conseguenza, il dollaro australiano e quello neozelandese si sono ritirati dai massimi di cinque mesi. Il dollaro australiano è stato visto l’ultima volta a 0,6714 dollari, dopo aver raggiunto il livello più alto da luglio a 0,6779 dollari il giorno prima. Nel frattempo, lo yen ha trovato supporto a 143,5 per dollaro dopo aver subito perdite in precedenza quando la Banca del Giappone ha mantenuto la sua politica ultra-espansiva.

L’attenzione si sposta sulla pubblicazione dell’indice PCE core negli Stati Uniti

Guardando al futuro, i mercati valutari stanno rivolgendo la loro attenzione alla pubblicazione di venerdì dell’indice della spesa per consumi personali (PCE) principale degli Stati Uniti. Gli analisti prevedono un aumento dello 0,2% a novembre, con un tasso di inflazione annuale che dovrebbe rallentare al 3,3%. Tra gli analisti si ipotizza che la bilancia dei rischi sia inclinata verso il basso, indicando che la Federal Reserve potrebbe aver bisogno di allentare la politica per evitare un aumento dei tassi reali.

Tuttavia, nonostante i tagli dei tassi previsti già presi in considerazione per il prossimo anno, il mercato obbligazionario che ha registrato un rally significativo e l’indice del dollaro in calo di oltre il 4% rispetto al picco di inizio novembre, emergono segnali di cautela. L’indice del dollaro, in calo finora dell’1% su base annua, è rimasto stabile a 102,37 durante gli scambi asiatici di giovedì. Inoltre, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a dieci anni hanno raggiunto il minimo di sette mesi pari al 3,847% a New York.

Lo yuan cinese si è indebolito rispetto al dollaro in rialzo negli scambi offshore notturni, e gli operatori non hanno percepito alcun cambiamento nella posizione monetaria accomodante della Cina. Giovedì è rimasto stabile a 7,1480 per il dollaro. Nel mercato delle criptovalute, mercoledì Bitcoin è salito brevemente sopra i 44.000 dollari, prima di stabilizzarsi a 43.667 dollari giovedì.

Prezzi di offerta in valuta alle 0045 GMT

  • Euro/Dollaro: $ 1,0950
  • Dollaro/Yen: 143,4350
  • Euro/Yen: 157,02
  • Dollaro/Svizzero: 0,8624
  • Sterlina/Dollaro: 1,2643
  • Dollaro/Canadese: 1,3351
  • Aussie/Dollaro: 0,6744
  • Dollaro neozelandese/Dollaro: 0,6259

Analisi di mercato

Nel mercato Forex di Tokyo, le informazioni sulla volatilità sono state riportate dalla BOJ.


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