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Lo yen crolla mentre i mercati attendono la decisione della BOJ sulla politica monetaria

Volatilità e incertezza circondano lo yen

Lo yen è sceso dello 0,2% a 142,41 per dollaro nelle prime fasi degli scambi asiatici, invertendo parzialmente il guadagno di quasi il 2% ottenuto la scorsa settimana a causa del calo del dollaro. Nelle ultime settimane, la valuta giapponese ha sperimentato volatilità mentre gli operatori di mercato tentavano di valutare la tempistica entro cui la BOJ avrebbe gradualmente eliminato la sua politica di tassi di interesse negativi. I commenti rilasciati dal governatore Kazuo Ueda all’inizio di questo mese hanno inizialmente innescato un sostanziale rally dello yen, ma questa tendenza si è poi invertita quando è emersa la notizia che era improbabile che si verificasse un cambiamento di politica già a dicembre. Gli investitori attendono ora la decisione della BOJ di martedì per ulteriore chiarezza sulle prospettive dei tassi di interesse della banca. Rodrigo Catril, stratega valutario senior presso la National Australia Bank, ha commentato: “L’incontro sarà rilevante e importante in termini di ciò che fa la BOJ, e ci sono alcuni nel mercato che ancora si aspettano che forse ci sia una sorpresa.”

Si profilano tagli dei tassi per il dollaro

Il dollaro attualmente non è lontano dai minimi di quattro mesi contro la sterlina britannica e dai minimi di quasi cinque mesi contro il dollaro australiano e neozelandese. Questi minimi sono stati raggiunti la scorsa settimana dopo che i funzionari della Federal Reserve hanno accennato a potenziali tagli dei tassi nel prossimo anno. Mentre la sterlina è stata venduta l’ultima volta a 1,2678 dollari, il kiwi è salito dello 0,19% a 0,6219 dollari. Il biglietto verde, che ha ricevuto un sostegno significativo da una serie di rialzi aggressivi dei tassi da parte della Fed e dalle aspettative di tassi più alti per un lungo periodo di tempo, è sceso di circa l’1,3% contro un paniere di valute la scorsa settimana in risposta alla riunione politica della Fed. L’indice del dollaro era in calo dello 0,05% a 102,57. Franck Dixmier, responsabile globale degli investimenti per il reddito fisso presso Allianz Global Investors, ha dichiarato: “La Fed ha ufficialmente aperto le porte al prossimo ciclo di tagli dei tassi”.

BCE e BoE restano ferme sui tassi di interesse

La Banca Centrale Europea (BCE) e la Banca d’Inghilterra (BoE) hanno entrambe mantenuto i tassi di interesse stabili durante le rispettive riunioni politiche della scorsa settimana, diversamente dall’approccio della Fed. Mentre la Fed ha accennato a potenziali tagli dei tassi, la BCE e la BoE hanno respinto le aspettative di tagli imminenti. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha chiarito che i tagli dei tassi non sono sul tavolo. Monica Defend, direttrice dell’Amundi Investment Institute, ha commentato: “La BCE e la BoE hanno mantenuto i tassi di interesse stabili nei rispettivi incontri politici della scorsa settimana, anche se, a differenza della Fed, entrambe hanno respinto le aspettative di imminenti tagli dei tassi”. La BoE mantiene un atteggiamento cauto e non mostra alcuna intenzione di deviare dalla sua politica di “rialzo più a lungo”.

L’Euro pesa sulle prospettive di crescita oscurate

L’euro ha registrato un aumento dello 0,07% a 1,0900 dollari, aiutato da un dollaro più debole. Tuttavia, la moneta unica continua a essere influenzata dalle prospettive di crescita sempre più cupe nella zona euro. I dati pubblicati la scorsa settimana hanno rivelato che la flessione dell’attività commerciale del blocco si è inaspettatamente aggravata a dicembre, suggerendo che l’economia è probabilmente in recessione.


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