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Politiche RBA e BoJ invariate, rivelati i numeri sull’inflazione canadese CPI

RBA mantiene il tasso di liquidità stabile al 4,35%

In linea con le aspettative, la RBA ha mantenuto il tasso di cassa al 4,35%, dopo un aumento di 25 punti base nel mese di ottobre. La decisione arriva dopo un calo del tasso di inflazione del 4,9% su base annua per ottobre e un aumento della disoccupazione australiana al 3,9%. Gli operatori di mercato monitoreranno attentamente il prossimo dato trimestrale sull’inflazione, previsto per il 31 gennaio del prossimo anno, poco prima della riunione della banca centrale del 6 febbraio.

Previsione del tasso politico della BoJ

Alle 3:00 GMT, dovrebbe essere rilasciato l’annuncio politico della BoJ, con la banca centrale ampiamente attesa che manterrà il suo tasso politico invariato al -0,10%. Le speculazioni su un potenziale allontanamento dai tassi di interesse negativi sono aumentate di recente a causa dei commenti del governatore della BoJ Kazuo Ueda, suggerendo che la gestione della politica monetaria sarebbe diventata più difficile alla fine dell’anno e per tutto l’anno successivo. Di conseguenza, la domanda di yen giapponese (JPY) è aumentata, gravando sulla coppia di valute USD/JPY.

Tuttavia, rapporti successivi hanno chiarito che i commenti di Ueda non erano indicativi di un potenziale cambiamento del tasso, provocando una svendita dello yen, che in seguito si è ripreso in seguito alla posizione accomodante della Federal Reserve. Tuttavia, secondo un sondaggio Reuters, si prevede che la BoJ metterà un limite ai tassi di interesse negativi entro la fine del 2024. Questo sondaggio ha anche rivelato che, sebbene non siano previsti cambiamenti per la riunione di questa settimana, il 21% degli economisti ritiene che la BoJ inizierà a smantellare attuali condizioni monetarie a gennaio.

Proiezioni sull’inflazione CPI per novembre

Le previsioni attuali indicano che l’inflazione dei prezzi al consumo scenderà al di sotto del 3,0% nei dodici mesi precedenti a novembre, principalmente a causa del rallentamento dei prezzi di cibo e benzina. Si tratta di un calo rispetto al 3,1% registrato ad ottobre. In particolare, se la cifra rimanesse al di sotto del 3,0% come previsto, sarebbe la seconda volta dall’inizio del 2021 che l’inflazione scenderebbe al di sotto di questa soglia. Il caso precedente si è verificato nel giugno 2023, quando l’inflazione ha raggiunto il 2,8%.

La dichiarazione politica più recente del 6 dicembre escludeva la precedente menzione di crescenti rischi inflazionistici. Tuttavia, ha sottolineato la disponibilità del Consiglio direttivo ad agire se necessario. La dichiarazione ha inoltre evidenziato l’attenzione del Consiglio sull’allentamento dell’inflazione di fondo, sull’equilibrio tra domanda e offerta nell’economia, sulle aspettative di inflazione, sulla crescita dei salari e sul comportamento dei prezzi delle imprese.


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