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La vulnerabilità cinese nell’Oceano Indiano solleva preoccupazioni per gli strateghi militari

Vulnerabilità della Cina nell’Oceano Indiano

Ogni giorno, circa 60 grandi navi trasportatrici di petrolio greggio a pieno carico viaggiano tra il Golfo Persico e i porti cinesi, trasportando circa la metà del petrolio che alimenta la seconda economia mondiale. Queste petroliere entrano nel Mar Cinese Meridionale, dove la presenza militare cinese è in crescita. Tuttavia, mentre attraversano l’Oceano Indiano, non hanno protezione in un teatro navale dominato principalmente dagli Stati Uniti. Questa vulnerabilità è ora sotto esame da parte di strateghi militari e accademici occidentali, che stanno simulando scenari di potenziali conflitti con la Cina per Taiwan o altrove nell’Asia orientale. .

Possibili opzioni di escalation

Secondo gli analisti, questa debolezza di lunga data offre agli avversari della Cina varie opzioni per intensificare le tensioni in un conflitto di lunga durata, simile alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Queste opzioni vanno dalle operazioni di molestia e interdizione contro le navi cinesi, che potrebbero deviare le navi cinesi nella regione, al blocco, all’affondamento o alla cattura delle petroliere. Tali tattiche potrebbero dissuadere la Cina dall’agire o aumentare il costo di un’invasione di Taiwan.

Impatto sui calcoli della Cina

Anche se non è chiaro come questa vulnerabilità influenzi i calcoli di Pechino riguardo a Taiwan, gli strateghi cinesi sono consapevoli del problema. Secondo i documenti dell’ELP e gli ufficiali in pensione, la decisione finale di avviare un’azione militare spetterebbe al presidente Xi Jinping. Tuttavia, gli analisti ritengono che la Cina faticherebbe a proteggere le sue ancora di salvezza petrolifere, soprattutto se il conflitto dovesse prolungarsi. La domanda di petrolio della Cina è in aumento, con 515,65 milioni di tonnellate di petrolio greggio importate negli 11 mesi fino a novembre 2021, con un aumento annuo del 12,1%. Circa il 62% delle importazioni cinesi di petrolio e il 17% delle importazioni di gas naturale transitano nell’Oceano Indiano attraverso punti di accesso chiave come lo Stretto di Malacca e il Mar Cinese Meridionale.

Spiegamenti e basi navali cinesi

La Cina ha attualmente una sola base militare dedicata nell’Oceano Indiano, situata a Gibuti, aperta nel 2017. Sebbene la Cina abbia una vasta rete di satelliti militari, manca ancora di copertura aerea e di presenza permanente dell’EPL nell’oceano. Gli Stati Uniti, d’altro canto, hanno una presenza significativa nell’Oceano Indiano e stanno espandendo le pattuglie sottomarine e la base in Australia. La Cina sta gradualmente aumentando gli schieramenti ed esplorando opzioni per rafforzare la propria posizione nella regione.

Il futuro della presenza navale cinese nell’Oceano Indiano

Sebbene la Cina mantenga diverse navi da sorveglianza, navi da guerra e sottomarini d’attacco nell’Oceano Indiano, non ha ancora utilizzato appieno le sue risorse più potenti. Alcuni analisti prevedono che la situazione cambierà, soprattutto perché la Cina sottolinea l’importanza delle pattuglie antipirateria nella salvaguardia delle linee di rifornimento nell’Oceano Indiano. Si prevede che anche i sottomarini d’attacco cinesi aumenteranno la loro portata man mano che miglioreranno, sfidando la posizione dominante della marina americana. Tuttavia, la Cina rimane cauta nell’estendere la propria copertura aerea, che sarebbe vitale in un conflitto.

Garantire le spedizioni e il fabbisogno energetico della Cina

Tracciare e controllare le spedizioni verso destinazioni come Giappone, Corea del Sud e Australia rappresenterebbe una sfida significativa se le operazioni militari prendessero di mira la Cina. Le riserve petrolifere del paese sono immagazzinate nel sottosuolo e non possono essere monitorate dai satelliti. Sebbene la Cina abbia un surplus minimo di gas naturale, fa affidamento sui gasdotti provenienti da Russia, Asia centrale e Myanmar per aumentare i volumi. La Cina è per lo più autosufficiente nel settore del grano e del riso, e le grandi scorte di entrambi rimangono un segreto di stato. Un rapporto riservato della Commissione di revisione economica e di sicurezza USA-Cina ha chiesto al Pentagono di valutare i requisiti militari di un blocco sulle spedizioni di energia della Cina, compreso il potenziale della Cina di soddisfare il fabbisogno energetico attraverso scorte, razionamento delle forniture e spedizioni via terra.


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