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I regolatori federali del lavoro accusano Starbucks di chiudere illegalmente i negozi per sopprimere la sindacalizzazione

Starbucks risponde alle accuse

Un portavoce di Starbucks ha dichiarato che la società valuta regolarmente il proprio portafoglio di negozi come parte delle sue operazioni commerciali standard. Il portavoce ha affermato che lo scorso anno sono stati aperti centinaia di nuovi negozi, ma che oltre 100 luoghi con prestazioni inferiori, compreso circa il 3% dei negozi sindacalizzati, sono stati chiusi. L’azienda ha sostenuto che le chiusure non erano legate ad attività sindacali.

Una campagna sindacale persistente

La campagna sindacale, avviata nel 2021 nell’area di Buffalo, New York, dove due negozi si sono uniti al sindacato, da allora si è estesa a tutto il paese. Il National Labour Relations Board ha emesso più di 100 denunce contro Starbucks, accusando la società di vari comportamenti illegali, comprese azioni di ritorsione contro i lavoratori coinvolti in attività sindacali e il mancato impegno in una contrattazione in buona fede. I giudici amministrativi si sono pronunciati contro Starbucks in oltre 30 casi e la società ha presentato ricorso contro queste decisioni all’intero comitato del lavoro di Washington.

Contrattazione e ricorsi

Sebbene nessuno dei negozi sindacalizzati abbia negoziato con successo un contratto di lavoro con Starbucks, le discussioni sono state in gran parte in fase di stallo. Recentemente Starbucks ha espresso l’intenzione di riprendere le trattative rivolgendosi a Workers United, il sindacato coinvolto nella campagna. La denuncia presentata mercoledì evidenzia l’annuncio della chiusura di 16 negozi nel luglio 2022, seguita da successive chiusure nei prossimi mesi.

La risposta dell’azienda alla campagna sindacale è stata considerata problematica da Robert Mackall, un giudice amministrativo coinvolto nei casi. Mackall ha osservato che i funzionari di Starbucks sembravano non comprendere la Dichiarazione globale sui diritti umani dell’azienda e hanno identificato aree come le presunte promesse e minacce illegali dei manager, nonché la disciplina e il licenziamento discriminatori o di ritorsione, in cui Starbucks potrebbe migliorare le proprie pratiche.


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